Bolt con la staffetta veloce centra con la sua terza vittoria a Rio e completa la terza tripletta ai Giochi olimpici. USA squalificata, argernto al Giappone e bronzo al Canada.
E’ nella storia! Usain Bolt trascina la Giamaica al successo nella 4×100 (con un 37”27 che vale la quarta prestazione mondiale di tutti i tempi) e centra l’attesissima tripla tripletta: tre Olimpiadi di seguito con nove ori. Come nell’atletica solo Paavo Nurmi e Carl Lewis. Cento, duecento e staffetta: nel nome del Lampo. Ci vuole un’altra delle sue magistrali volate per arrivare all’impresa. Perché quando Usain, in ultima frazione, riceve il testimone, la sfida è ancora aperta. Ma quando si mette in moto, con quelle gambe che non finiscono più, non ce n’è proprio per nessuno. Complici dell’ultimo numero di magia sono Asafa Powell, Yohan Blake e Nickel Ashmeade. Gli Stati Uniti, in terza corsia (Mike Rodgers, Justin Gatlin, Tyson Gay, Trayvon Bromell), tengono nel mirino la Giamaica, in quarta, fino a tre quarti di gara. Poi, con un Bromell anche acciaccato (al ritorno a casa sarà operato a un tendine d’Achille) la gara finisce. L’argento, a sorpresa ma non troppo, è del Giappone (Ryota Yamagata, Shota Iizuka, Yoshihide Kiryu, Aska Cambridge) col record asiatico di 37”60. Per gli Stati Uniti (37”62) anche la beffa: a cosa fatte arriva la squalifica (ma gli Usa hanno presentato ricorso). Il bronzo così, con 37”64, va al Canada di Akeem Haynes, Aaaron Brown, Brendon Rodney e Andre De Grasse, ancora lui, già bronzo nei 100 e argento nei 200. Quindi, nell’ordine, Cina, Gran Bretagna e Brasile.
Leggendario. La carriera olimpica di Bolt finisce qui. Ma quel che ha realizzato in queste otto stagioni non verrà dimenticato. Il palcoscenico, dopo la gara, ancora una volta è tutto suo. Quasi come se i compagni non esistessero. La gente acclama solo lui, scandisce il suo nome e lo venera come un dio. E lui certo non si sottrae all’abbraccio della folla. Non si tira indietro. Giusto così: Usain, limitando il discorso alla staffetta, è l’unico a essere stato sempre presente nei tre trionfi olimpici e quattro mondiali consecutivi che partono proprio da Pechino 2008. Fenomeno… “I miei tifosi non hanno dubitato di me un minuto – spara il suo account Twitter – ed è per questo che sarò con voi per sempre”.
LE DONNE — Gli Stati Uniti prendono una rivincita con le donne. Tianna Bartoletta, Allyson Felix, English Gardner e Tori Bowie, pur correndo in prima corsia, volano in 41”01, seconda prestazione mondiale di sempre. Meglio ha fatto solo lo stesso quartetto a stelle e strisce, con frazioniste diverse, quattro anni fa a Londra (40”81). La Felix conquista il quinto oro olimpico personale: nessuna donna, in atletica, è mai arrivata a tanto. Ed era da Monaco 1972 e dal successo degli uomini loro connazionali che ai Giochi non si vinceva una 4×100 dalla corsia più interna. La Giamaica di Christania Williams, Elaine Thompson, Veronica Campbell e Shelly-Ann Fraser deve accontentarsi dell’argento (41”36). Il bronzo alla Gran Bretagna col record nazionale (41”77). Poi Germania, Trinidad and Tobago e Ucraina. Ma la notte è tutta di Usain Bolt.